31 ottobre, 2006

Halloween, capodanno celtico


L'anno nuovo per i celti incominciava il primo di novembre, di conseguenza il 31 ottobre veniva festeggiato il capodanno. In questo giorno il Signore della Morte: Samhain, richiama a sè tutti gli spiriti dei defunti dal Tir nan Oge, il loro luogo paradisiaco di eterno riposo e permette loro di potersi mostrare al mondo dei vivi. Da qui la festa gioiosa per la fine dell'anno unita alla paura degli scherzi dei defunti che volendo potevano palesarsi spaventando a morte i vivi.
Durante la notte i celti si riunivano nei boschi attorno a grandi falò. Indossavano maschere grottesche e facevano sacrifici di animali, utilizzando in seguito le pelli per mascherarsi nelle successive tre notti, allo scopo di spaventare gli spiriti. Usavano delle cipolle intagliate con dentro una brace per illuminare da cui probabilmente è derivato l'uso della zucca intagliata.
In seguito in Irlanda era diventata usanza offrire del latte e del cibo per gli spiriti in modo da ingraziarseli ed evitare di venire spaventati. Con la cristianizzazione, verso l'835 d.C., la Chiesa tentò di adombrare la festa pagana di Samhain spostandovi in quella ricorrenza la festa di tutti i santi del paradiso che era il 13 maggio. Il nome Halloween deriva proprio dalle parole "tutti i santi", in inglese: all hallows day poi trasformato in Hallows' Even. Ma l'espediente fallì e nel decimo secolo venne fatto un ulteriore tentativo aggiungendo il 2 novembre una giornata da dedicare alla commemorazione dei defunti. Ciò nonostante la festa di Samhain e del ritorno dei defunti ha resistito fino ai giorni nostri, per cui ricordate di metter fuori dalla porta i dolcetti questa sera!!!!

09 ottobre, 2006

Premonizioni inconsapevli

William E. Cox, negli anni 50, condusse uno studio sul numero dei passeggeri presenti nei treni. In particolare sui treni che avevano avuto incidenti. Cox fece un confronto tra i dati sulle presenze dei passeggeri relativi ai treni di varie compagnie, sia il giorno dell'incidente che nei giorni precedenti di ben quattro settimane e il risultato fu che il giorno del disastro sui treni in questione c'erano meno passeggeri del solito. Questo fu un dato molto interessante, perchè gli incidenti dei treni non si possono prevedere. Quindi potrebbe esistere una sorta di premonizione inconscia che rende alcuni soggetti capaci di evitare gli incidenti. In questo caso ci sono anche altre implicazioni. Prevedere un evento futuro significa che in qualche modo quell'evento fa parte del destino, è iscritto nel libro degli eventi possibili. Personalmente non credo nel destino ma credo che possano coesistere infiniti destini possibili determinati dagli eventi istante dopo istante,in continuo mutamento. Cosa capterebbero quindi queste persone che disdicono il treno che li avrebbe portati alla morte o che cambiano i loro piani di viaggio senza un perchè? Forse 'sentono' che le cose si stanno mettendo male, che stanno convergendo verso un'evento sfavorevole. Anche a me a volte è capitato di non aver voglia di percorrere la solita strada per andare al lavoro o di aver cambiato percorso senza pensarci, ma chi può dire se questo mi abbia salvato dalla malasorte o siano semplicemente stranezze determinate dall'umore.

03 ottobre, 2006

Il segreto di Nicolas Poussin


Ecco lo stralcio di una lettera che un certo abate Louis Fouquet, fratello del sovrintendente alle finanze del Re di Francia Luigi XIV, inviò da Roma al fratello in Francia nel 1656.

"Egli (Poussin) ed io discutemmo certe cose, che con comodo potrò spiegarvi in dettaglio. Cose che vi daranno, tramite Monsieur Poussin, vantaggi quali persino i re stenterebbero grandemente a ottenere da lui e che, secondo la sua opinione, forse nessun altro riscoprirà mai più nei secoli futuri. E ciò che più conta, sono cose tanto difficili da scoprire che null'altro ora esistente su questa terra può essere più avventurato o pari ad esse."

Cosa può avere scoperto Poussin? Storici e biografi non furono in grado finora di spiegare a cosa si allude nella lettera. Nicolas Fouquet, il destinatario della lettera fu incarcerato a vita in isolamento poco dopo averla ricevuta. La sua corrispondenza venne confiscata da Re Luigi XIV che negli anni che seguirono fece l'impossibile per procurarsi l'originale dell'opera di Poussin 'Les bergers d'Arcadie'. Tenne l'opera nel suo appartamento privato a Versailles lontano da sguardi indiscreti. Nell'immagine, il celebre dipinto di Possin 'Les Bergers d'Arcadie' che fu oggetto di interesse anche da parte di Bèrenger Saunière, il famoso Curato di Rennes-le-Chateau.
Nel suo autoritratto possiamo notare la testa di una donna che indossa una corona. Ingrandendo il particolare è visibile un occhio. Alcuni affermano che questo particolare sia un indizio dell'appartenenza del pittore a qualche corrente iniziatica esoterica. Altro indizio, forse meno esplicito, l'anello che indossa a forma piramidale.

02 ottobre, 2006

Quadrati magici: il Sator




Il quadrato magico del Sator è composto da 5 parole latine "SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS". La sua caratteristica singolare è che essendo formato da 5 parole di 5 lettere ciascuna, è possibile scrivere la stessa frase entro un quadrato di 5x5 caselline che rimangono leggibili dall’alto, dal basso, da destra e da sinistra. Se ne ritrovano diversi sia in Italia che in Europa, solitamente disposti nella classica struttura quadrata ma anche scritti in cerchio e accompagnato da altri simboli come ad esempio la triplice cinta.
Inizialmente il quadrato magico del Sator si considerava di origine medioevale. Più recentemente si sono scoperti esemplari molto più antichi come quello di Pompei che sicuramente non è successivo al 79 d.C. Il Sator di Cirencester, nel Gloucestershire, in Inghilterra, datato al III secolo d.C. Oppure quello trovato nel frammento di un’anfora, durante uno scavo a Manchester, datato attorno al 185 d.C. I quadrati magici più antichi possiedono una caratteristica comune: iniziano con le parole Rotas, Opera, anzichè Sator Arepo. Il significato e lo scopo di queste combinazioni di parole sono decisamente incerti e vaghi, per non dire che a volte si sono costruite addirittura lunghissime speculazioni molto 'tirate per i capelli'. Ma il Sator cos'è veramente? Un giochino di parole? Uno slogan filosofico o politico d'altri tempi? Un codice per pochi eletti? La versione ufficiale si può leggere all’indirizzo: http://it.wikipedia.org/wiki/Quadrato_del_Sator
In pratica il significato letterale che va per la maggiore sarebbe: “L'uomo decide le sue azioni quotidiane, ma Dio decide il suo destino”. Altra traduzione potrebbe essere: “il seminatore Arepone tiene in opera le ruote” o anche “il seminatore possiede le opere”. Essendo solo interpretazioni basate su molteplici possibilità di concetti che potrebbero esprimere le singole parole, la probabilità che una di queste corrisponda al senso originale è piuttosto bassa. Alcune traduzioni:

SATOR viene tradotto in: 'il seminatore' o da alcuni: 'Saturno'. Il collegamento al mito di Saturno verrà trattato successivamente.

AREPO, forse dal latino arepus o dal celtico: carro o forse si tratta di un nome proprio di persona. Recentemente Renato Palmieri ha notato che potrebbe trattarsi dell'unione tra la A esclamativa e il verbo REPO, strisciare In latino A REPO avrebbe il significato di 'ahimè io striscio!'

TENET, tiene, dirige

OPERA, con perizia, oppure 'il frutto del lavoro'

ROTAS, le ruote nel senso di cicli stagionali

Inoltre potrebbe aver assunto nel tempo una valenza simbolica molto differente da ciò che avevano in mente i suoi creatori. Per questo motivo sarebbe utile verificare il tipo di edifici in cui è posto e l'epoca a cui più o meno potrebbe risalire ogni iscrizione. Infatti lo possiamo ritrovare graffittato grossolanamente sui muri di edifici o accuratamente inserito entro splendidi mosaici antichi. Si trova anche in molti edifici che nel medioevo furono di pertinenza templare. Questo forse perchè collegando tra loro le lettere del quadrato si può leggere "pater noster".

Quadrati magici in Italia:

- Pompei
- Collegiata di Sant’Orso, Aosta
- San Pietroad Oratorium, Capestrano (AQ)
- Abbazia di Valvisciolo (LT)
- Nel Duomo di Siena
- San Michele ad Arcè, Verona
- Palazzo Benciolini, Verona
- Paggese di Montefeltro
- Pescarolo
- Campiglia marittima, Linorno
- Santa Maria Maggiore a Roma
- San Magliano di Marsi, L’Aquila
- Chiesa di Santa Maria EsterSan Felice del Molise
- Certosa di Trisulti a Frosinone
- Abbazia di Montecassino
- Monterubbiano, Ascoli Piceno



Il Sator di Pompei


A Pompei nel 1936 venne scoperto il graffito presente nell'immagine. Precisamente nella scanalatura di una colonna della grande palestra, a poca distanza dall'anfiteatro. Un'altro quadrato, anche se purtroppo incompleto, è presente sempre a Pompei, in via dell'Abbondanza, nella casa di Pasquius Proculus. Venne scoperto nel 1925. Essendo Pompei rimasta coperta dalle ceneri dell'eruzione vesuviana del 79 d.C., è probabile che questi quadrati siano quelli forse più antichi di quelli finora ritrovati. Alcuni affermano che in tale periodo a Pompei non c'erano cristiani escludendo in tal modo un significato legato al cristianesimo. C'è da rilevare che proprio a Pompei è stata trovata una croce con disegnato sopra un asino e la scritta di un nome. Probabilmente a scopo canzonatorio ma rimane un indizio che esistevano cristiani nella cittadina. Un'altro elemento lo troviamo nel Vangelo. Negli Atti degli Apostoli 28, 12 si descrive il viaggio di Paolo verso Roma: "Approdammo a Siracusa, dove rimanemmo tre giorni e di qui, costeggiando, giungemmo a Reggio. Il giorno seguente si levò lo scirocco e così l'indomani arrivammo a Pozzuoli. Qui trovammo alcuni fratelli, i quali ci invitarono a restare con loro una settimana. Partimmo quindi alla volta di Roma." Il viaggio di Paolo a Roma avviene circa nel 59- 60 d.C. e Pozzuoli non è troppo distante da Pompei, per cui non si può escludere la matrice cristiana del Sator. Questo sator inizia con la parola Rotas e sembrerebbe quasi indicare la lettera 'o', con un triangolino sopra la 't'. Alcune lettere sono pasticciate, come ad esempio la t del 'rotas' verticale sulla sinistra, che sembra voler diventare una 'a'. Che siano indizi per decifrarlo?


Il Sator di Sant'Orso, Aosta

La chiesa collegiata di San Pietro ed Orso di Aosta, è stata costruita tra il 994 e il 1025, sopra resti paleocristiani. Nel 1999, durante degli scavi archeologici sotto il coro, venne portato alla luce questo splendido mosaico di 3,02 x 3,02 metri, raffigurante Sansone che uccide il leone racchiuso in un cerchio con inscritto il sator. Gli angoli sono orientati secondo i punti cardinali e contengono quattro immagini. Probabilmente rappresentanti i quattro evangelisti. Si tratta di un leone, un uomo pesce che regge un serpente, un drago e infine un'aquila con una testa e due corpi. Nel cerchio esterno è presente un'altra iscrizione: "INTERIUS DOMINI DOMUS HEC ORNATA DECENTER · QUERIT EOS QUI SEMPER EI PSALLANT REVERENTER". Il mosaico si pensa che possa risalire al XV secolo. La particolarità di questo sator è che è scritto metà diritto e metà come se fosse visto attraverso uno specchio. Lo stesso è stato fatto con la scritta più esterna. Il mosaico risulta essere posto al centro del sottostante vano di una cripta.


Il Sator rovesciato di Capestrano (AQ)



Nella chiesa di San Pietro ad Oratorium, a 40 km da L'Aquila è presente un SATOR rovesciato. Nella foto è stato girato. Forse questo fatto è dovuto ad un errore, perchè la formella su cui èscolpito, molto probabilmente proviene da un'altra costruzione. Le prime due parole sono sottolineate ed inoltre inizia con la parola ROTAS, OPERA al posto di SATOR AREPO. La chiesa è di origine longobarda. Fondata da Desiderio tra l VIII e il IX secolo d.C. Un'altra stranezza: la esse obliqua.


Il Sator circolare di Valvisciolo (LT)


L'Abbazia di Valvisciolo (LT) fu costruita nel 1240 da precedenti fondazioni risalenti all'VIII secolo. In epoca recente, con l'abbattimento di un muro ad ovest nel chiostro, sono state rinvenute delle incisioni. Si tratta del sator circolare che troviamo qui a fianco e di alcune triplici cinte. I templari vi rimasero fino al XIV secolo quando l'ordine venne sciolto. Ad essi subentrarono i monaci cistercensi.



All'estero

All'estero, ne troviamo uno Cirencester, nel Gloucestershire, in Inghilterra, datato al III secolo d.C. A Manchester, scritto su un frammento di anfora del terzo secolo. A Dura, sull'Eufrate dipinta sul muro di un edificio romano con inchiostro rosso.
Molto interessante anche quello ritrovato sudi un papiro copto scritto così:

_ _____
+ SATOR +ALPHA
+ AREPO +LEON
+TENET + PHONE
+OPERA + APER
+ROTAS


Per i Copti le cinque parole del Sator sono i 5 chiodi della croce di Cristo. I 4 di mani e piedi più quello dell'iscrizione. Per i Bizantini invece sarebbero i nomi dei pastori che assistettero alla Natività. A Gueurèmè, nella cappella di Sant'Eustachio vi sono raffigurati nella natività, tre pastori che portano il nome di Sator, Arepo e Teneton.

La pietra di Stenay



Un curioso ritrovamento venne fatto in Francia. Pare che attorno al 1873 sia stata scoperta una pietra con inciso il simbolo > al centro e sulla sinistra le lettere SRNPR e sulla destra in alto un piccolo +. Purtroppo l'originale andò distrutta durante la prima guerra mondiale ma ne è stata fatta una riproduzione oggi conservata al "Cercle Saint Dagobert II" di Stenay. Come si può facilmente notare sovrapponendo il segno > al quadrato magico del Sator si ottengono proprio le lettere segnate a sinistra, ovvero s,r,n,p,r. Va detto che nello stemma di Stenay è presente lo stesso simbolo anche se orientato in maniera differente.

Alcuni affermano che esiste un riferimento a questo simbolo nel celebre autoritratto di Nicolas Poussin. In particolare starebbe nell’anello che il pittore porta al dito. Ingrandendo tale particolare si può facilmente vedere che però si tratta semplicemente di una pietra di forma piramidale e non del simbolo che appare nella pietra di Stenay.

La casa stregata di Sarah Winchester




La miliardaria Sarah Pardee Winchester, moglie del ricco erede delle industrie di fucili Winchester, William Wirt Winchester, dopo un breve periodo felice di appena 4 anni dovette assistere alla morte per tubercolosi della figlioletta nata da poco. La malasorte si accanì sulla donna e poco dopo anche il marito le venne a mancare a causa dello stesso male. Presa dalla disperazione cercò sollievo nel paranormale. Un giorno ebbe una triste rivelazione dalla sua medium di fiducia. Il marito defunto la voleva avvisare di una maledizione. I molti morti provocati dall'uso dei fucili prodotti nelle loro industrie, erano infuriati e gridavano vendetta. L'unica via di salvezza era di costruire una nuova casa per se e per quegli spiriti erranti, in modo da placare le loro ire. Fu così che nel 1884 la signora Winchester cominciò a costruire un enorme complesso edilizio che continuò ad allargare e modificare per 38 lunghi anni . Il defunto consorte l'aveva avvertita che se avesse smesso di costruire sarebbe morta anche lei. La gigantesca magione che ne scaturì è tuttora un complesso labirinto di stanze, scale e corridoi. Ovunque possono esserci passaggi segreti, labirintici corridoi, scale che non portano in nessun luogo, lucernari che si aprono su altri lucernari come scatole cinesi. La vedova visse per il resto della sua vita in quella casa. In completa solitudine e ossessionata dagli spiriti. Disegnava lei stessa le modifiche da apportare ai progetti. Cercava di creare delle strutture completamente fuori prospettiva e disorientanti nella speranza che gli spiriti vi si perdessero e la lasciassero in pace. Nel 1906, quando finalmente il progetto stava per essere ultimato vi fu un terremoto che le fece crollare il tetto addosso. Convinta che fosse un avvertimento dall'aldilà per farle continuare la costruzione Sarah decise di non fermarsi più. Morì nel sonno, dopo una seduta spiritica, la notte del 4 settembre del 1922, all'età di 83 anni.

Attualmente la casa di Sarah Winchester, a San Josè in California, è una delle più famose case infestate del mondo. Vi si registrano circa una decina di avvistamenti all'anno, senza contare i forti rumori improvvisi e colpi di gelo inspiegabili . Il fenomeno studiato scientificamente è stato attribuito alla presenza di infrasuoni: onde sonore di bassa frequenza non udibili dall'orecchio umano, ma capaci di suggestionare la mente e creare altri problemi fisici. In particolare gli infrasuoni possono agire sullo stomaco, creando sensazioni di eccitazione oppure malessere, a seconda della predisposizione della persona. E' stato ipotizzato che queste onde potrebbero essere in grado di produrre fenomeni allucinatori spiegando così gli avvistamenti di luci improvvise e di fantasmi.