07 febbraio, 2008

Shambhala















(nella foto: il monte Kailasa)

..."il regno di Shambhala scomparve dalla terra molti secoli or sono. Ad un certo punto l'intera società divenne illuminata e il regno svanì in un più piccolo, celestiale reame. "


..."i sovrani Rigden di Shambhala continuano ad osservare gli avvenimenti umani e un giorno torneranno sulla terra per salvare l'umanità dalla distruzione."

La leggenda narra che il Buddha Shakyamuni insegnò delle pratiche molto avanzate, che tuttora sono contenute nel Kalachakra Tantra, al primo Re di Shambhala, Dawa Sangpo. Questi insegnamenti furono talmente preziosi che tutto il popolo prese a praticarli intensamente. Questo portò grande sviluppo spirituale a tutto il regno, al punto che cominciò a svanire dalla dimensione terrena. Solo chi ha raggiunto un buon livello spirituale può riuscire ad entrare in connessione con questa terra e con il suo popolo. Secondo antiche scritture, il palazzo degli imperatori di Shambala si trova in cima ad una montagna chiamata Kailasa.

La tradizione popolare sostiene che il grande re guerriero tibetano Gesar di Ling (rappresentato nell'immagine) fu ispirato e guidato dai Rigden, gli imperatori di Shambhala, e dalla saggezza che ne scaturiva. In Tibet esistono molti racconti sulle sue numerose imprese e sulla sua abilità a governare. Perchè chi riesce a stabilire un contatto spirituale con questa terra viene "ispirato" e può compiere azioni di notevole pregio. Per cui più che cercare Shambhala tra i monti, per trovarla è utile innanzitutto volgere lo sguardo all'interno e lasciarsi ispirare.



17 novembre, 2007

Einstein sul mistero



La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero. È la fonte di tutta l'arte e della scienza. La persona cui quest'emozione è estranea, che non riesce più a fare una pausa per stupirsi e farsi rapire dalla meraviglia, è come un morto: ha gli occhi chiusi.

(Albert Einstein - © copyleft perle.risveglio.net)

03 novembre, 2007

Vi presento l'uomo colla

Chi di voi ha visto qualche episodio della serie "Heroes", leggendo la storia riportata qui sotto, non può non pensare all'ipotesi su cui ruota la vicenda dei supereroi; ovvero che vi siano poteri latenti frutto di mutazioni genetiche che potrebbero pian pianino svilupparsi e manifestarsi tra gli esseri umani. Persone speciali con capacità fuori del comune... Come sicuramente fuori del comune è la caratteristica di quest'uomo: Aurel Raileanu, Rumeno, che è in grado di appiccicarsi addosso un gran numero di oggetti e di portarli a spasso senza farli cadere...
Segue l'articolo tratto dal Corriere della sera che a sua volto l'ha tratto dal Sun.



(nella foto: Aurel Raileanu, l'uomo colla)

"LONDRA – Con lui a tavola bisogna stare attenti a forchette, coltelli, cucchiai e a quant’altro di metallo, perché potrebbero d’un tratto appiccicarglisi alla faccia, creando qualche difficoltà nella consumazione del pasto. Ad avere questo tipo di problemi è l’incredibile uomo magnetico, un romeno di Bucarest che ha scoperto uno straordinario talento per attrarre, proprio come un magnete, qualsiasi oggetto di metallo al proprio corpo. Sul suo petto si può appendere qualsiasi cosa, indipendentemente dal peso, è come se fosse una sorta di bacheca umana dove rimangono inchiodati telefonini e posate, orologi e ferri da stiro, sorretti da una forza invisibile che li fa restare attaccati come per magia. «La cosa più pesante che ho mai provato ad attaccarmi al petto è stata la mia televisione», racconta Aurel Raileanu, che fa parte del personale ospedaliero di un istituto di Bucarest. «La TV pesa più di 22 chili, eppure sono riuscito a farci pure qualche passo. Era come se mi si fosse incollata addosso». Incuriosito dai poteri di Magnet Man, come è subito stato soprannominato il 40enne romeno, il tabloid inglese Sun l’ha invitato a Londra per poter effettuare dei test scientifici sul suo magnetismo fai-da-te.

IL TEST A LONDRA - Trasportato in laboratorio e messo davanti all’eminente esperto inglese di magnetismo Russell Cowburn, dell’Imperial College di Londra, Aurel – che è ancora single e vive con la mamma appena fuori la capitale romena – è stato riempito di cucchiaini come un albero di Natale. Il professor Cowburn ha dichiarato: «Per tenere attaccati questi cucchiaini al petto, come vedo che Aurel sta facendo, la forza magnetica necessaria sarebbe da cento a mille volte più potente di quella terrestre».. Eppure, magnetometro alla mano, lo strumento non ha rilevato alcuna forza magnetica su Aurel e, passandogli una bussola davanti al corpo, l’ago non ha fatto la minima vibrazione. Il professor Cowburn ha quindi decretato che «non c’è alcun magnetismo coinvolto nell’abilità di Aurel, ma le sue capacità potrebbero derivare da un qualcosa di chimico che si trova nei suoi muscoli, o nella sua pelle». Il Sun ha quindi portato Aurel dal professore di psicologia, Christopher French, dell’Università di Londra, uno dei più noti scettici dei fenomeni paranormali, per scoprire cosa c’è sotto.

«CARTA MOSCHICIDA» - French ha rifatto la prova della bussola, confermando che non si tratterebbe di magnetismo, soprattutto perché Aurel ha dimostrato di essere in grado di attaccarsi anche oggetti non metallici, come pezzi di legno e plastica, al corpo. Dopo diversi esperimenti, il professor. French ha però scoperto il tallone d’Achille del romeno, si tratta del borotalco: «Appena ho cosparso il petto di Aurel con del talco, ho visto che gli oggetti cominciavano a scivolare via. Questo mi fa dedurre che, più che magnetismo, le sue straordinarie capacità siano dovute ad una sovrapproduzione di sebo, che rende la sua pelle appicicosissima. Quindi credo che, più che Magnet Man dovremmo chiamarlo Mr. Carta Moschicida!». Aurel però non si è lasciato scoraggiare, dicendo: «Queste scoperte non fanno altro che aggiungere al mistero». Aurel, che ha poi trovato il tempo di entrare nel Guinness dei primati battendo il record mondiale per il numero di graffette appese alla faccia (61), ha poi annunciato che intende dedicarsi alla kinetoterapia, per meglio poter usare questi suoi poteri speciali aiutando a guarire i malati che vengono al suo ospedale.

Deborah Bonetti
02 novembre 2007"